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Quando internet rischia di “ucciderti”

Quando si parla di dipendenza si fa riferimento in genere ad un gruppo di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici indicativi che il soggetto continua a far uso di una determinata “sostanza” nonostante la presenza di problemi significativi correlati all’uso della stessa. Nel caso in questione la “sostanza” incriminata è internet.

“…Sembra innocuo, in realtà ti soffoca senza che te ne accorgi. All’inizio è divertente, stando connessi si può fare di tutto; poi però passi intere giornate davanti al pc e non puoi più farne a meno. La difficoltà maggiore è rendersi conto del problema…”

Questa è una delle tante testimonianze che accomunano i ragazzi affetti dalla cosidetta Sindrome da Dipendenza da Internet, nota anche col nome di Internet Addiction Disorder, una “malattia” che colpisce soprattutto adolescenti tra i 13-20 anni e adulti tra i 25-40, aventi un buon livello di alfabetizzazione informatica e che nella maggior parte dei casi vivono in zone rurali e svolgono lavori notturni.

A rischio sono coloro che presentano tratti di personalità così definiti ossessivo-compulsivi e tendenti al ritiro affettivo, che cercano nella rete un rifugio per scappare dal mondo; altra categoria a rischio sono le persone con carenze comunicative legate a disagio psicologico/psichiatrico, emarginate o con problemi relazionali o familiari.

Tale disturbo è stato introdotto da Goldberg nel 1995 e successivamente dalla Young nel 1996 e presenta dei sintomi caratteristici quali:

ü      Disturbi del sonno

ü      Mal di schiena

ü      Sindrome del tunnel carpale

ü      Stanchezza degli occhi

ü      Alimentazione irregolare

ü      Modificazione dell’umore

ü      Alterazione del vissuto temporale.

Cantelmi distingue due tappe del percorso virtuale che porta alla dipendenza da Internet:

  1. Fase tossicofilica à interesse ossessivo per la mail, partecipazione a diversi siti, alcuni malesseri mentre si è offline, partecipazione intensa a chat e gruppi di discussione, elevati collegamenti notturni.
  2. Fase tossicomanica à i collegamenti elevati incidono significativamente sulla vita di relazione sociale e professionale; la vera tossicomania si presenta in concomitanza con altri disturbi di interesse clinico quali: gioco d’azzardo compulsivo (NetGaming), porno (dipendenza cybersessuale), preferenza di relazioni virtuali rispetto a quelle reali (dipendenza cyber-relazionale), dipendenza da sovraccarico di informazioni.

Nel panorama italiano il fenomeno è in continua crescita e determina profondi cambiamenti sia nei comportamenti che nel corpo, il quale compie uno sforzo non indifferente ad essere sempre connesso. Si è dipendenti dal porno e dai giochi di ruolo, dall’ossessiva ricerca di informazioni, dallo shopping compulsivo on-line e dall’abuso di social network quali Facebook, Twitter e Messenger.

Attualmente per chi è caduto nel vortice della dipendenza da internet ci sono vari centri in Italia che curano tale sindrome utilizzando per lo più tecniche di gruppo. Un esempio è la terapia di gruppo (2 sedute settimanali) affiancata dalla psicoterapia individuale (che prevede circa 20-25 sedute) che si svolgono presso il Policlinico Gemelli di Roma; all’interno del gruppo il singolo racconta le proprie esperienze, si confronta e ascolta i consigli degli altri membri.

di Claudia Negretto

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