Disturbi funzionali a livello gastrointestinale e i loro correlati psicopatologici

Disturbi funzionali a livello gastrointestinale e I loro correlate psicopatologici: come diagnosticare e curare

I disturbi funzionali gastrointestinali sono tra i più comuni disturbi della digestione e possono manifestarsi parallelamente ad altri disturbi della salute. Essi sono caratterizzati da sintomi afferenti all’intestino e al sistema digerente, non identificabili a livello di patologia organica.
Lo stress risulta essere una delle cause scatenanti più frequentemente associate ai disturbi gastrointestinali. Nello specifico, problematiche di carattere psicologico quali ansia e sintomi depressivi sono associati ai disturbi gastrointestinali e tale relazione influisce sulla gravità di questi ultimi.
Uno studio condotto in una clinica dedicata alla cura di problemi gastrointestinali ha evidenziato un’elevata prevalenza di disturbi d’ansia generalizzata nel 34% dei pazienti. In un altro studio su persone affette da depressione e ansia, evidenze di patologie gastrointestinali sono stati riscontrati come correlati alla gravità della sintomatologia ansiosa e depressiva. I pazienti che stavano guarendo dalla depressione invece non mostravano alcun sintomo gastrointestinale.
Avvenimenti traumatici durante l’infanzia, quali ad esempio l’aver subito un abuso sessuale o fisico, spesso vengono riportati da pazienti che lamentano disturbi gastrointestinali.
E’ stato inoltre dimostrato come i pazienti che soffrono di disturbi gastrointestinali in comorbilità con disturbi psichiatrici sono caratterizzati da una bassa soglia di dolore legato alla distensione rettale, elevate percentuali di consultazione medica, problemi interpersonali e abuso sessuale. Anche altri fattori ambientali e sociali, come ad esempio la guerra, traumi infantili, conflitti familiari, sono predittori di disturbi digestivi in età adulta.
Il possibile legame tra disturbi psicologici e gastrointestinali coinvolge anomalie nell’asse cerebrale-intestinale, che includono il sistema adreno-ipotalamico-pituitario, simpatetico e nervoso parasimpatetico, serotoninergico e encocannabinoide. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come lo stress possa alterare il sistema immunitario e quello intestinale. Tutte queste funzioni fisiologiche sono soggette all’influenza dello stress nel sistema motorio emotivo, che è compreso dalla corteccia motoria viscerale, dall’amigdala, dal nucleo ipotalamico e dalla materia grigia centrale. Questi collegamenti neuronali includono il fattore di rilascio della corticotropina (CRF), in grado di attivare sia il sistema nervoso autonomo che l’asse adreno-ipotalamo-pituitario. Tale sistema comprende uno spettro di attività fisiologiche come l’arousal, la vigilanza e la modulazione del dolore. L’iperattività della risposta neuroendocrina e viscerale ad uno stimolo fisiologico o psicologico può andare ad aggravare i sintomi intestinali in pazienti che soffrono di tali disturbi e una buona gestione del rilascio di corticotropina può alleviare l’iperalgesia viscerale e la risposta negativa alla stimolazione intestinale. Un aumento dell’attività beta-adrenergica è significativamente correlato all’ipersensitività viscerale e a sintomi gastrointestinali.
E’ stato inoltre riportato che l’ansia induce disfunzioni nella sensibilità gastrica e sintomi postprandiali in pazienti con dispepsia (difficoltà digestive).
Per questo motivo alcuni farmaci antidepressivi ed interventi psicologici possono alleviare i sintomi di dolore gastrointestinale andando ad agire direttamente sulla percezione della propria qualità di vita.
Tuttavia, sono necessari altri studi al fine di valutare l’impatto di una diagnosi precoce di tali disturbi e controllare la comorbilità con disturbi psicologici nell’arco di un certo arco di tempo.

E’ stata invece ampiamente dimostrata l’importanza del ruolo terapeutico di agenti psicotropi nel trattamento dei disturbi gastrointestinali, soprattutto delle terapie farmacologiche antidepressive. Ad esempio, gli antidepressivi inibitori del reuptake della serotonina (SSRI), si sono mostrati capaci di ridurre il dolore nei pazienti che soffrivano di disturbi intestinali in assenza di problemi cardiaci. Un ulteriore modalità di intervenire al fine di agire su tali disturbi è la terapia combinata, farmacoterapia e psicoterapia, soprattutto in quei pazienti con un evidente somatizzazione, ansia e presenza di sintomi depressivi[1].

 

 


[1] Psychological Co-morbidity in Functional Gastrointestinal Disorders: Epidemiology, Mechanisms and Management, J of Neurogastroenterol Motil, Vol. 18 No. 1 January, 2012.

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