COME INVECCHIARE CON SUCCESSO

invecchiare-con-successoIn una società in cui si è visto progressivamente innalzarsi la speranza media di vita della popolazione, risulta importante chiarire quali sono le caratteristiche del processo di invecchiamento e i quali i fattori di prevenzione: ecco alcune regole per invecchiare con successo.

La classica distinzione della vita dell’uomo e della donna nelle tre fasi lavorativa-formativa ed anziana ad oggi non ha più senso, in una società in cui l’ingresso nel lavoro avviene non prima dei 20-25 anni di età e l’uscita in molti casi avviene già a partire dai 50-55 anni. Vige nella nostra società l’ideale di una popolazione attiva soltanto per venticinque o trent’anni della loro vita e poi emarginata, scartata dalla scienza economica nonostante le potenzialità di cui è ancora dotata.

All’inizio del Novecento la speranza media di vita alla nascita era di circa 50 anni, sia per i maschi che per le donne. Oggi supera abbondantemente gli 80 anni per le donne ed è lievemente inferiore per gli uomini. La quota degli ultrasessantenni si approssima a circa un quarto della popolazione totale e gli anni che mediamente restano da vivere oltre quella soglia superano ampiamente i venti.

Da questi dati emerge l’immagine di una vecchiaia senza età, in quanto gli anziani tendono ad essere sempre meno un soggetto unitario, con le stesse esigenze, facoltà, stili di vita. Si parla infatti di Terza, di Quarta età ed in un futuro si potrebbe arrivare ad immaginare anche una Quinta e Sesta età. La complessità del mondo degli anziani non si lascia più catturare in poche formule convenzionali, massificate, o tramite misure di intervento standardizzate.

A partire da queste prime considerazioni appare evidente l’importanza di una rivalutazione dell’età anziana, che deve essere letta in termini di promozione delle risorse ancora attive nell’individuo e prevenzione rispetto ad una loro eventuale compromissione, più che come equazione di un periodo invalidante e di deperimento del soggetto.

Quando si parla di invecchiamento importante è considerare il fenomeno così detto di successful ageing, concetto evidenziato per la prima volta negli anni cinquanta da parte di Rowe e Kahn al fine di separare gli effetti della malattia dal processo di invecchiamento dell’individuo.

Rowe e Kahn hanno proposto che coloro che invecchiavano bene avessero mostrato uno scarso decremento nelle funzioni fisiologiche.

Un altro modo di concepire il termine successfull ageing riguarda il grado in cui gli anziani si adattano a cambiamenti associati all’età, si percepiscono come capaci di invecchiare bene e combattono le patologie.

Il costrutto di successfull ageing si riferisce ad un fenomeno multidimensionale, che supera il parallelismo tra età anziana e disabilità o malattia.

Le tre componenti principali del successfull ageing sono:

  1. Scarsa probabilità di malattia o disabilità;
  2. buon funzionamento cognitivo e fisico;
  3. attivo coinvolgimento in più ambiti della propria vita.

Esso può essere ritenuto un concetto multidisciplinare, coinvolgendo aspetti inerenti sia la psicologia che la sociologia, da cui viene letto come inerente l’interazione tra la società e gli individui nel corso della vita , con particolare focus all’età anziana. I termini “healthy ageing”, “optimal ageing” sono stati proposti come alternativi rispetto a success full ageing.

Quando si parla di un processo di invecchiamento sano e ben sviluppato, si tengono in considerazione le seguenti sei dimensioni:

  1. Nessuna disabilità fisica dopo l’età di 75 anni, verificata da un medico;
  2. valutazione positiva del proprio stato di salute;
  3. presumibile periodo di vita senza alcuna disabilità;
  4. buona salute mentale;
  5. supporto sociale;
  6. soddisfazione della propria vita in almeno otto ambiti (matrimonio, stipendio, figli, amicizie e contatti sociali, hobbies, servizi ed attività sociali, religione, attività ricreative e sport).

Le variabili che sono state individuate come correlate ad un processo di invecchiamento sereno e ben strutturato sono state l’assenza di disabilità, il fumo, l’assenza di malattie quali l’artrite ed il diabete.

Un supporto moderato ad un successfull ageing viene fornito dalla presenza di attività fisica, contatti sociali, assenza di depressione e deperimento a livello di funzionamento cognitivo.

L’appartenenza di genere, il livello di educazione, l’essere o meno sposati non costituiscono fattori influenzanti un buon invecchiamento.

E’ stato dimostrato che l’anzianità è associata a difficoltà nella metabolizzazione di quantità di glucosio, il che comporterebbe un aumento significativo del rischio di infarto, rischio che potrebbe essere prevenuto con l’osservanza di una dieta alimentare equilibrata associata ad esercizio fisico.

Inoltre, l’invecchiamento è correlato ad un progressivo declino nella densità delle ossa (osteoporosi) ed alla compromissione dell’integrità della struttura scheletrica, aspetti che possono essere rimediati attraverso una preventiva attività fisica e programmi di esercizi specifici.

Per quanto riguarda l’ipotetico declino a livello del funzionamento cognitivo descritto negli anziani, studi di settore hanno dimostrato che esso più che essere un fattore intrinsecamente legato all’età, è connesso ad elementi estrinseci e in quanto tali prevenibili.

Alcuni aspetti di carattere puramente psicologico costituiscono fattori estrinseci che hanno una certa influenza sul processo di invecchiamento del soggetto. Due di essi sono stati particolarmente osservati e studiati, al fine di individuare modalità di azione per promuovere la strutturazione di un’età anziana felice e sana: la percezione della propria autonomia e il supporto sociale.

Con il termine autonomia si intende il grado in cui ciascuno è capace di prendere decisioni su relazioni, tempistiche, attività e desideri personali. La perdita di tale abilità ha conseguenze negative sulle emozioni, sul comportamento, sulla percezione del proprio stato di benessere e su indicatori fisiologici. Gli anziani spesso vanno incontro ad una progressiva riduzione della propria autonomia per diversi motivi (declino delle abilità fisiche, problemi economici, abbandono della propria residenza ed eventuale istituzionalizzazione) e l’effetto prodotto da tale perdita di controllo sulla propria vita è quello di sentirsi incapaci, non in grado di tirare le redini della propria vita come degli infanti. Nella realtà dei fatti, il promuovere ed incoraggiare o reprimere l’autonomia degli anziani parrebbe essere uno dei principali indicatori di previsione di successfull ageing.

Per quanto riguarda il supporto sociale, studi empirici hanno prodotto dimostrazioni di consistenti associazioni tra il supporto sociale e gli indicatori di salute. Il supporto sociale e la percezione della presenza delle relazioni significative per il soggetto influiscono sulla mortalità e la malattia negli anziani.

Anche il restare vedovi o il cambio di residenza sono eventi particolarmente frequenti nella vita di un anziano e che hanno un peso determinante rispetto alla qualità dell’invecchiamento. Per ragioni ancora poco chiare, pare che il rischio di mortalità dopo la morte del proprio compagno/a sia maggiore per l’uomo che per la donna. Il cambio di residenza invece, se da un lato non risulta essere correlato in maniera significativa all’aumento del rischio di mortalità, è associato ad un incremento delle visite da dottori e da un progressivo peggioramento del proprio stato di salute.

Concludendo, al fine di promuovere un invecchiamento sano e soddisfacente, alcuni aspetti vanno tenuti in considerazione:

  1. Fornire supporto, aiuto ed assistenza materiale possono essere fattori direttamente legati alla protezione della salute dell’anziano;
  2. le risorse psicosociali del soggetto possono inibire la tempestività di una richiesta di aiuto;
  3. le risorse psicosociali al contempo possono promuovere la salute e diminuire l’attuazione di comportamenti di rischio (ad esempio la pressione del proprio compagno può spingere a migliorare la propria dieta, a smettere di fumare e così via);
  4. aspetti psicologici possono avere effetti anche su manifestazioni fisiologiche (ad esempio, alcune ricerche su problemi a livello cardiovascolare, hanno dimostrato tale influenza).


Alcuni importanti consigli da seguire per un invecchiamento sano:

  1. non è mai troppo tardi per incominciare ad osservare sane abitudini di salute, ma prima lo si fa meglio è;
  2. è bene consultare un professionista prima di iniziare un nuovo percorso di attività fisica;
  3. esercizi fisici che promuovono l’equilibrio o che tendono i muscoli, come ad esempio camminare, aiuteranno a prevenire eventuali cadute.
  4. Invecchiando si necessita di più calcio dato che il proprio corpo tende ad assorbirne di meno.
  5. La vitamina D è molto importante per la salute delle ossa e la maggiore fonte di vitamina D è il sole.
  6. E’ importante mantenersi attivi a livello fisico ma anche sociale: lo svolgere in prima persona diverse attività permette di favorire la sensazione di sentirsi ancora attori della propria vita e non semplici comparse.

di Gaia Del Torre

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