I PRINCIPALI TEST PER LA DIAGNOSI DELLA DEPRESSIONE POST PARTUM

test-depressione-postpartum

Quando si parla di test e inventari per misurare determinati sintomi e patologie bisogna pensare al fatto che non sempre e non tutti evidenziano un quadro giusto della situazione. Nell’ambito della depressione postpartum i test self-report (test di auto somministrazione, che includono una checklist di sintomi) valutano un ventaglio molto ampio di sintomi che non sono sempre specifici del disturbo depressivo ma che si possono ricondurre alla condizione generale della persona; quindi non ci si deve mai basare solo sui risultati di un questionario per poter fare una diagnosi ma bisogna sempre utilizzare altri metodi come le interviste, i colloqui o l’osservazione per giungere ad una diagnosi più certa e affidabile.

EDINBURGH POSTNATAL DEPRESSION SCALE (EPDS)

Si tratta di una scala self-report specifica per la depressione postpartum costruita da Cox nel 1987, validata con donne durante la gravidanza e nel periodo postpartum, attendibile e di facile utilizzo clinico. E’ costituita da 10 item che le neo mamme completano in base a come si sono sentite negli ultimi 7 giorni. Le donne che ottengono un punteggio compreso tra 0 e 12 non sono depresse a differenza di quelle che presentano un punteggio compreso tra 13 e 21 per le quali c’è una diagnosi possibile o certa di depressione postpartum.

BLUES QUESTIONNAIRE

E’ una scala composta da 28 item del tipo: “più del solito”, “molto più del solito”, “meno del solito”, “molto meno del solito” e “non differente”. Il questionario viene somministrato entro la sera del terzo e quinto giorno postpartum, giorni nei quali comunemente si verificano dei picchi nella sintomatologia depressiva. POSTPARTUM DEPRESSION PREDICTORS INVENTORY-REVISED (PDPI-R)

Questo strumento self-report è stato costruito da Beck nel 2001 a partire da una sua meta-analisi nella quale ha individuato i 13 principali predittori della depressione postpartum: i primi 10 fattori compaiono nella Prenatal Version mentre la Postpartum Version li comprende tutti e tredici. Gli item che compongono la Prenatal Version sono relativi allo stato civile della donna (se single, sposata, separata, divorziata o convivente),  lo status socioeconomico (alto, medio, basso), l’autobiasimo, l’eventuale presenza di depressione durante la gravidanza o di ansia, l’aver programmato o meno la gravidanza, un eventuale storia di depressione, il supporto sociale (del partner, della famiglia, degli amici), l’essere o meno soddisfatta della relazione col proprio partner, la presenza di stress legati alla vita (problemi finanziari, disoccupazione o problemi legati alla sfera lavorativa, …). La Postnatal Version invece comprende item relativi allo stress legato alle cure da dare al neonato, al suo temperamento e all’eventuale presenza di maternity blues. Ad ogni risposta negativa si assegna uno 0 mentre ad ogni risposta negativa un 1.

VULNERABLE PERSONALITY STYLE QUESTIONNAIRE (VPSQ)

E’ uno strumento self-report costituito da 9 item disposti su una Scala Lickert a 5 punti e sviluppato a partire dalla letteratura e dalla pratica clinica relative alla depressione postpartum. Gli item riflettono alcune caratteristiche della personalità che si pensa siano associate ad una maggiore vulnerabilità per lo sviluppo della depressione postpartum: stile di coping, nervosismo, timidezza, sensibilità, ansietà, organizzazione, ossessioni, espressività e volubilità.

PREGNANCY RISK QUESTIONNAIRE (PRQ)

Consiste di 18 item da somministrare prima del parto e di altri 3 nel postpartum disposti su di una Scala Lickert che va da 0 a 5 punti: i primi valutano l’attitudine che la donna mostra nei confronti della sua gravidanza, la sua esperienza con i genitori durante l’infanzia, il supporto sociale, un eventuale storia di abusi sessuali o fisici subiti, un eventuale storia di depressione, la depressione durante la gravidanza, stress legati alla vita, l’ansia prima del parto ed eventuali tratti ossessivi.

CONTEXTUAL ASSESSMENT OF MATERNITY EXPERIENCE (CAME)

Questo strumento sviluppato da Bernazzani e colleghi nel 2005 valuta i fattori di rischio psicosociale per lo sviluppo di disturbi dell’umore durante la gravidanza e nel postpartum; esistono due versioni: una caratterizzata da un intervista da somministrare prima e dopo il parto, e una versione solo postpartum. Va ad indagare tre aree molto rilevanti per la maternità: recenti difficoltà o stress legati alla vita, supporto sociale e relazioni sociali, sensazioni materne collegate alla gravidanza, maternità e bambino.

SCHEDULE FOR AFFECTIVE DISORDERS AND SCHIZOPHRENIA (SADS)

E’ un’ intervista semistrutturata ampiamente usata nella ricerca clinica e di cui sono state dimostrate attendibilità e validità. Una versione modificata e ridotta di tale strumento è stata utilizzata in varie ricerche con donne nel postpartum.

INVENTORY TO DIAGNOSE DEPRESSION (IDD)

Si tratta di una scala self-report composta di 22 item sviluppata in accordo con i criteri diagnostici del DSM-III per identificare un episodio di depressione maggiore; tale strumento stima una grande serie di sintomi depressivi clinicamente significativi in base alla loro gravità e durata (solo i sintomi di moderata gravità che perdurano per due o più settimane sono considerati clinicamente significativi). Vari autori come hanno utilizzato questo inventario per identificare le donne che presentavano i sintomi di depressione postpartum con buoni risultati.

BECK DEPRESSION INVENTORY (BDI)

Il BDI di Beck (1979) è un test per la valutazione della depressione che può essere utilizzato nella forma self-report oppure somministrato a voce. E’ composto di 21 item che valutano l’intensità della depressione indagando tristezza, pianto, irritabilità, ritiro sociale, senso di fallimento, insoddisfazione, senso di colpa, autoaccusa, idee suicidarie, disturbi del sonno, affaticamento e calo dell’appetito.

CENTER FOR EPIDEMIOLOGICAL STUDIES-DEPRESSION SCALE (CES-D)

E’ un breve questionario self-report adatto alle valutazioni epidemiologiche e di screening della depressione.  E’ costituito da 20 item riguardanti l’umore depresso, sentimenti di colpa e inutilità, senso di disperazione e senso di impotenza; nella somministrazione si chiede al paziente di fare riferimento all’ultima settimana.

HAMILTON RATING SCALE FOR DEPRESSION (HRSD)

E’ una scala costruita da Hamilton nel 1960 e utilizzata per misurare la gravità della depressione in pazienti già diagnosticati come depressi; è composta da 21 aree indagate attraverso un’intervista clinica.

ZUNG SELF-RATING DEPRESSION SCALE

E’ una scala self-report in cui il paziente risponde autonomamente a 20 items; vengono indagate quattro aree fondamentali della sindrome depressiva: somatica, psicologica, psicomotoria e del tono dell’umore.

Di Claudia Negretto

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