Possibile che li trovo tutti uguali?

Possibile che li trovo tutti uguali?
Ogni partner sembra la fotocopia del precedente, solo il nome (ma non sempre) cambia. Esiste davvero il cosiddetto “lanternino”?
 
“Ma tu hai proprio il lanternino per quelli così!”, questa è la frase che molte donne si sentono dire da amiche e mamme, quasi a sottolineare come sia praticamente impossibile che sia stato il fato a favorire gli incontri con i vari partner definiti come “uguali”, piuttosto evidenziando una ricerca –con il lanternino, appunto- di personaggi sempre simili fra loro.
Storie e relazioni in realtà sempre identiche, situazioni molto simili, il tutto di fronte a partner diversi, nel senso che sono fisicamente persone distinte ma che, alla fine, sembrano essere sempre la stessa persona.
Come può capitare tutto ciò?
Obiettivamente il fato o destino o fortuna che dir si voglia –ammessa la sua esistenza- gioca in queste situazioni un ruolo marginale. Molto più probabilmente siamo noi che –in maniera più o meno conscia- andiamo cercando sempre la stessa cosa. Ognuno di noi, per il suo personalissimo, unico, assetto personologico, predilige alcuni aspetti del carattere di un potenziale partner a discapito di altri, è maggiormente attratto da caratteristiche personologiche di un tipo preciso, rispetto ad altre.
Per fare un esempio, Anna è una giovane donna che si è sempre innamorata di uomini molto belli. Le sue storie d’amore sono però tutte naufragate contro il suo volere perché i vari amori hanno deciso di dedicarsi al proprio lavoro e alla propria carriera, quando invece Anna avrebbe voluto “mettere su famiglia”.
Il cosiddetto “matching”, ovvero la “tendenza a fare coppia con” è quindi un qualcosa che potrebbe quasi essere definibile come “determinato a priori”, nel senso che il nostro modo di essere, la nostra personalità, ci spinge a cercare persone che siano –in un certo senso- compatibili (o almeno ritenute tali) con noi. Questo spiegherebbe il perché –alcune donne, ma anche alcuni uomini- finiscono con il “fare coppia” con persone che hanno caratteristiche personologiche molto simili a quelle dei vari ex. Nell’esempio Anna si è sempre innamorata di uomini belli che, molto probabilmente, erano però maggiormente interessati a loro stessi piuttosto che ad Anna. Il ripiegamento su sé stessi (che potremmo definire come “narcisismo”) spesso impedisce a queste persone di avere dell’amore da dare agli altri, poiché questo significherebbe togliere amore a sé stessi.
Cosa invece spinge Anna a ricercare qualcuno che, in realtà, non sarà in grado di darle l’amore che desidera, è una questione molto complessa e può trovare una o più spiegazioni nel suo assetto personologico. Nel suo caso, come in quelli di molti altri uomini e donne reali che vivono una situazione simile a quella di Anna, una eventuale terapia potrebbe permettere di spegnere il famoso lanternino di cui sopra, interrompendo la ricerca della persona ritenuta adatta ma che, in fin dei conti, adatta non è.


dott. Gianluca Franciosi

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