Il benessere psicologico del pilota:
consulenza e supporto

I piloti professionisti spesso dispongono di una capacità di gestire lo stress e di superare eventi di vita negativi superiore alla media della popolazione. Tuttavia, proprio in ragione dei numerosi fattori di stress a cui sono sottoposti nello svolgimento della loro professione, possono sviluppare, come tutte le altre persone, situazioni di disagio psicologico o disturbi che meritano di essere affrontati insieme ad uno specialista. In questi casi rivolgersi privatamente ad uno specialista rimane l’opzione scelta dalla maggior parte dei piloti.

Il nostro servizio offre:

Accoglienza

Un primo incontro di accoglienza dove il pilota può parlare liberamente della propria situazione e ricevere il parere di uno psicologo esperto che conosce i particolari fattori di stress a cui la categoria è sottoposta


Consulenza psicologica

Brevi percorsi di consulenza psicologica per superare le problematiche più comuni

Psicoterapia

Percorsi di psicoterapia strutturati per affrontare le situazioni di disagio psicologico a vari livelli, sia che le cause siano di natura lavorativa, familiare o relazionale.

Terapie specifiche

Terapie specifiche per affrontare i sintomi che emergono dopo incidenti o altri eventi traumatici.

Il regolamento europeo (EU) 2018/1042 invita le compagnie ad attivare programmi di supporto efficaci ai quali i piloti possano accedere senza il timore di essere giudicati o subire conseguenze negative per la propria carriera lavorativa. Tali programmi, in molti casi, sono ancora in fase di studio o prima implementazione e le condizioni che garantiscano al pilota di poter usufruire del programma in piena tranquillità possono risultare non ottimali. Se ci spostiamo all’ambito militare, spesso sono presenti norme e valori che rendono ancora più inaccettabile l’idea di poter beneficiare di un supporto psicologico, con l’eccezione degli eventi palesemente traumatici avvenuti proprio in ambito lavorativo.

Va notato che, per il pilota, richiedere un supporto non comporta solo il legittimo timore che la propria carriera lavorativa sia messa a rischio (nel caso in cui la richiesta avvenga all’interno dalla compagnia o all’Aeronautica), ma anche la fatica di ammettere a sé stessi l’esistenza di un problema. Da questo punto di vista è utile specificare che “il problema” non è mai un’entità discreta del tipo tutto o nulla, ma sono presenti infinite sfumature che vanno da ottimali caratteristiche di efficienza e salute psicologiche, fino alle malattie psichiatriche più gravi. E spesso sono queste ultime, peraltro molto rare, a creare i pregiudizi e le paure che rendono difficile chiedere aiuto. Ci si dimentica, invece, che spesso sono alcuni eventi di vita, negativi ma molto comuni, a rendere molto utile la consultazione di uno psicologo (ad es. problematiche relazionali, separazioni, grandi cambiamenti, lutti, etc.) e naturalmente tutte queste situazioni non hanno nulla a che vedere con “l’essere matti”.

Tra le molte sorgenti di stress che possono influenzare la vita di un pilota, ne vogliamo ricordare alcune.

Innanzitutto, la lunghezza dei voli comporta un aumento delle possibilità di trovarsi di fronte a problemi tecnici, condizioni meteo molto avverse e orari di partenza innaturali rispetto ai ritmi circadiani. La fatica combinata alla costante assunzione di responsabilità per la sicurezza del volo possono risultare molto stressanti. Inoltre, durante i voli di ritorno, c’è la possibilità che il pilota non sia riuscito ad accumulare un numero di ore di pausa e di sonno ottimali e che, pertanto, i livelli di affaticamento siano elevati.

I controlli periodici che i piloti devono superare sia a livello medico, sia nel dimostrare le proprie conoscenze tecniche e capacità di volo possono essere fonte di preoccupazione soprattutto per le serie conseguenze che un fallimento può avere sulla carriera.

Le interazioni all’interno del cockpit che, al di là dei processi più codificati, avvengono con piloti e co-piloti che possono avere carattere, stati d’animo e modi di porsi molto diversi tra loro contribuiscono a creare un clima più o meno sereno e collaborativo. Questioni gerarchiche, sessismo e rigidità di vedute, possono creare un clima che, oltre a non essere ottimale per la sicurezza, può essere stressante da sopportare.

I turni, soprattutto nel lungo raggio, oltre ad essere stressanti per il pilota, lo sono anche per la sua famiglia ed in particolare per il coniuge, che si trova spesso ad assolvere la maggior parte dei compiti familiari e pertanto può avere richieste eccessive al momento del ritorno del pilota, che ha bisogno del necessario riposo. Situazioni come queste contribuiscono a far sì che i momenti di crisi di coppia siano più probabili, con le naturali conseguenze che ciò comporta per la serenità emotiva del pilota.

A seconda dell’andamento del mercato e della fase di carriera in cui pilota si trova, è sempre presente la possibilità del licenziamento che, soprattutto nei periodi di maggiore incertezza, può diventare una preoccupazione costante. In periodi di crisi questo può diventare anche un argomento di conversazione a bordo andando ad aggiungersi già numerosi fattori che impegnano l’attenzione del pilota.

In ambito militare, ma certamente anche in ambito civile, vi è poi la concreta possibilità di trovarsi in situazioni in cui la propria vita è seriamente in pericolo. Ancor più frequente è il caso in cui capiti di confrontarsi, in maniera più o meno diretta, con la perdita di un collega.

L’elenco potrebbe naturalmente continuare, ma è bene ricordare ancora una volta che, quando una o più di queste situazioni causano più stress del solito, richiedere la consulenza di uno psicologo è un gesto responsabile, che dimostra attenzione per la propria salute e per quella delle persone che ci sono vicine.

Presso il nostro Centro è possibile ottenere, nella massima riservatezza e discrezione, la consulenza ed eventualmente il supporto di uno psicologo psicoterapeuta esperto, con competenze nell’ambito della psicologia dell’aviazione.