Bellezza e simmetria

Tutti affermano che la bellezza visibile nasce dalla simmetria delle parti, l’una in rapporto all’altra, e ciascuna in rapporto all’insieme; dunque la bellezza di tutti gli esseri è la loro simmetria e la loro misura “

Plotino

 

Spesso si crede che i canoni della bellezza siano in gran parte legati alla cultura; non qualcosa di innato, dunque, ma qualcosa di appreso.

Uno studio recente condotto da Judith Langlois, psicologa della University of Texas ad Austin, ha sovvertito questa credenza popolare. Per prima cosa, Langlois ha chiesto a soggetti adulti di classificare in base alla bellezza le foto di alcune donne bianche e di colore. Le foto sono state poi mostrate a coppie (una più bella dell’altra) a bambini divisi in due gruppi d età: da due a tre mesi e da sei a otto mesi. I bambini di entrambi i gruppi hanno guardato più a lungo i visi classificati come più attraenti. In modo analogo, si è scoperto che i bambini di un anno giocano per un tempo significativamente più lungo con bambole con un viso attraente.

Esiste dunque una “bellezza” canonica, ma che cos’è che attrae uomini e donne?


Il biologo Randy Thornhill, lo psicologo Steve Gangestad e l’etologo Karl Grammer hanno raccolto numerose prove che dimostrano come la simmetria sia un fattore chiave. Thornhill, Gangestad e i loro colleghi hanno misurato la simmetria di un migliaio di studenti in base a caratteristiche del volto e del resto del corpo per elaborare un indice complessivo di asimmetria. Mettendo in relazione questi dati con valutazioni di bellezza indipendenti, i ricercatori hanno scoperto che gli individui con visi e corpi meno simmetrici erano stati considerati meno attraenti.

“La simmetria esercita una forte attrazione tanto sugli artisti quanto sugli scienziati: essa è intimamente associata al fatto che gli uomini preferiscono istintivamente la regolarità. La simmetria è associata a molte fra le regolarità più profonde della natura, ed è fondamentale per la nostra attuale comprensione scientifica dell’universo. I princìpi di conservazione [……] esprimono una simmetria che crediamo sia posseduta dall’intero continuo spaziotemporale […..]” , scrivono Ian Stewart e Martin Golubitsky, in “Fearful Symmetry. Is God a Geometer?”.

 

 

La simmetria, termine greco che significa “giusta proporzione, equilibrio”, raggiunge il massimo della sua significatività in epoche antropocentriche come il Rinascimento, periodo in cui “Il più noto emblema della simmetria umana è il disegno di Vitruvio, reso popolare da Leonardo, che raffigura il corpo con le gambe e le braccia divaricate dentro un cerchio e un quadrato, i cui centri coincidono con l’ombelico. Questa simmetria, ricevuta dal Creatore, l’uomo l’ha spesso trasmessa alle proprie creazioni, a cominciare da quelle architettoniche: le piramidi di Giza, il Colosseo, Castel del Monte, Piazza San Pietro, il Taj Mahal, la torre Eiffel, il Pentagono, i grattacieli del World Trade Center, le cupole di Buckminster Fuller, …” ( Piergiorgio Odifreddi)

 

 

Anche se nessuna autorità “ha stabilito “le leggi della buona forma” tra cui sarebbe da annoverare la simmetria”, innegabilmente essa ha sempre mantenuto un ruolo essenziale lungo tutto il percorso della storia dell’arte. Dalla natura alla musica, dalla forma dei cristalli a quella degli organismi viventi, la simmetria sembra costituire una legge biologica che ammette pochissime eccezioni.

 

 

Di fatto il genere umano nel suo complesso, – dalle razze primitive agli individui altamente civilizzati – reagisce positivamente, sul piano emotivo, alla sensazione di simmetria.

Perché?

Nell’uomo il viso è una fonte di informazioni di carattere sociale di primaria importanza. Nel caso del dimorfismo, questo è collegato all’influenza che su di esso hanno gli ormoni sessuali – testosterone ed estrogeni.

Le ricerche scientifiche sembrano lasciar intendere che esiste una relazione tra simmetria e salute. Chi ha anomalie dello sviluppo, disfunzioni congenite o malattie ereditarie in genere ha maggiore asimmetria di chi è sano. Lo stesso vale per gli individui mentalmente ritardati o per gli schizofrenici.
Un organismo sano può così essere identificato in base alla simmetria: più i due lati sono uguali, più l’individuo è in salute. La preferenza per la simmetria comporterebbe quindi un vantaggio dal punto di vista evolutivo.

 

 

Un’ipotesi alternativa è invece che la preferenza per questi tratti derivi dall’esperienza percettiva visiva e che dunque non sia collegata a fattori biologici sottostanti.

 

In molto interessante Anthony Little dell’Università di Stirling e colleghi mostrano che il livello di simmetria è collegato al dimorfismo sessuale dei visi ( sia negli esseri umani, sia nei primati non umani): i maschi dal viso più simmetrico hanno proporzioni facciali più mascoline, mentre le femmine dal viso più simmetrico possiedono proporzioni facciali più femminili.

 

I risultati tendono a confermare l’ipotesi che dimorfismo sessuale e simmetria nelle facce costituiscano segnali interessanti per quel che concerne la “qualità” dell’accoppiamento, suggerendo anche chei due tratti siano legati da un meccanismo biologico nel corso dello sviluppo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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